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Bilîltotsôa Valdôsô
•(■Toriati TOH.^E FZLLÎCS
DELLE VALLI VALDESI
ddia Chiesa
9
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quall‘'Ctvete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Q tt i n d ì c i n a 1 j »-c
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Anno LXXXVI - Num. 17
Una copia L. ^ S
ABBONAMENTI
\Eco: L. 700 per Tinterno | Eco e La Luce: L. UOO per l’iiitemo I Spedir, abb. poiule U Groppo
/ L. 1200 fa l’eatero | L. MOO per l’eatero | Cambio d’indirizzo lire 40,— I Ammin. Clandiana Torre PeUìce - C.C.P. 2-17557
TORRE RELUCE - 24 Agosto 1956
Abbiamo un nuovo beato?
A.
Nello scorso maggio una breve notizia *H cronaca ecclesiastica ci informava che si era proceduto alla ricognizione della salma di papa Innocenzo XI, di cui era imminente
la beatificazione. Ci sono stati dati,
in quella occasione, alcuni cenni di
cronaca cadaverica.
« Alla presenza del Cardinal Cicoguani, prefetto della Congregazione dei Riti e alti prelati e membri
del Capitolo Vaticano, hanno avuto
luogo gli esami per la ricognizione
canonica dei resti di papa Innocenzo XI. Erano in condizioni abbastanza hiume... Il teschio incartapecorito era coperto dal camauro rosso
ornato di ermellino... ».
Pili tardi, verso la fine di maggio,
un autorevole quotidiano torinese
tin nunzio solennemente che la
beatificazione era entrata nellla fase
decisiva e consacrava alcune colonne alla rievocazione dei meriti di
questo pontefice, presentato come
colui « che proibì le scollature e
e piangeva sui debiti della Chiesa
(I Itolo su cinque colonne), usò la
lesina verso se stesso e verso gli altri
sfrattò i parenti dal Vaticano umiliò
l'albagia del re Sole e mosse guerra
ai Turchi ».
Nel dotto articolo <lel sullodato
quotidiano si spiegava poi come
uell’esercizio di codeste così com
mendevoli virtù, „possedute dal
pontefice defunto in modo eroico,
l’ostilità di Luigi XIV fu destata da
latti che non hanno alcun rapporto
con la proibizione delle scollature
e l’applicazione della lesina.
E poiché le vie del maligno sono
molteplici (ancorché stia scritto nella testata dell’organo Vaticanonon jiraevalebunt : non prevarranno
sembra che fino ad oggi i vari regimi che si sono succeduti in Francia
siano sempre riusciti ad impedire
la beatificazione di Innocenzo XI
(con gravi ed indubbie conseguenze, facilmente e de visti controllabili. per quanto si riferisce alle
scollature, non soltanto in Francia).
Ma ora finalmente, è giunta Fora:
la fase decisiva: entro giugno (1956)
la beatificazione: l’estrazione del
CI dente avvelenato » dei Francesi.
Poiché le complesse vicende delle
elezioni amministrative e provinciali; la fine dell’anno scolastico e
tribolazioni inerenti; hanno impedito di dare a questo avvenimento
la dovuta attenzione, tantoché è
sfuggita la. celebrazione del processo stesso, ci sia concesso di riparare
alla lacuna dei nostri servizi d’informazione ed attirare l’attenzione
dei lettori su questa personalità nell’interesse dei nostri lettori (e questo, indipendentemente dalla loro
opinione in materia di scollature).
Interesse dei lettori dell’Eco?
Riteniamo di poter fare quest’affermazione, perchè è bene ricordare che a Roma (Faiicotto), nulla accade mai per caso. Se, dòpo alcuni
secoli, si ritiene necessario ed opportuno, a Roma {Vaticano) di disturbare la salma di un papa per
proclamarlo beato, questo avviene a
ragion veduta. Sono cioè venute a
mancare le ragioni che avevano per
tanto tempo consigliato la prudenza, o sono sorte altre ragioni a consigliare Ulta nuova presa di posizione.
Fd è questo che desideriamo vedere,, oggi: per quale ragione il Vaticano ri è deciso ad affrettare i tempi in vista della beatificazione di
Innocenzo XI per tanto tempo archiviata.
* * Si
Chi è stato questo papa e che cosa
ha fatto?
Apparteneva alla famiglia Odelscalchi di Como e, all’età di 25 anni, armato di tutto punto, partì alla
volta di Roma, in cerca di fortuna.
1 saggi consigli di im cardinale gli
fecero rinunziare alla spada ed alla
pistola. Non c’erano ancora i ministeri, ma la Curia offriva un campo
d’attività interessante per un giova
Ile capace, ed il giovane era
capace, tanto che «merse ben presto per le sue molteplici doti, e
brillante fu la su« carriera, tanto
che quando Clemente X morì, e si
riunì il Conclave P|^ permettere allo Spirito Santo d^ scegliere il suo
successore tra i venlirabili cardinali
raccolti, la folla gri^va il suo nome
sotto il porticato di S. Pietro ed
esultò quando lo ttide incoronato
itella tiara, benedicite.
Innocenzo XI ^vette anzitutto
affrontare il problema finanziario.
Se infatti, sta spritto: « Non di
pane soltanto vivrà l’uomo, ma di
ogni parola che prdieede dalla bocca
di Dio », è pur vefp che la Chiesa
aveva allora bisognò di molto pane
(per sé, e ovviannàite per gli altri)
(e non a caso, oggi, la nostra radio
ci ricorda a tempo e fuor di tempo
il pane distribuito ,daUa Pontificia
Opera di Assistenza).
Perchè, allora, la. situazione era
disastrosa per il Vaticano. Riferisce
Ranke che si aveva una spesa di
2.578.106 scudi e 91 baiocchi, contro un’entrata di soli 2.408.500 scudi e 71 baiocchi : con un deficit annuo di 170.000 scudi. Una situazione quasi disperata allora, a Roma,
che non conosceva ancora le leggi
dell’inflazione conBrellata. Perciò
il Papa si mise all’opera. Non nominò nessun comitatei della scure, ma
adoperò la scure energicamente e
spietatamente: aumentò le entrate,
diminuì le spese, cacciò i profittatori, ridusse il tasso d’interesse dei
Monti.
* # s:
Altrettanto grave la situazione di
politica ecclesiastica che si era venuta creando nelle relazioni con la
Francia e con l’episcopato Francese.
Sedeva sul trono di Francia Luigi
XIV, lo spietato persecutore dei protestanti, pronto sempre a dimostrare il suo cattolico zelo nel combattere i nemici di Santa Romana Chiesa, ma altrettanto deciso a difen
COMUNICATO
La prossima Sessione Sinodale si aprirà, piacendo «1 Signore,
DOMENICA 2 SETTEMBRE ALLE ORE 15,30
nel Tempio V aldese di Torre Pellice, con un culto presieduto dai
Past. Prof. Vittorio Subilia e la consacrazione al Santo Ministero dei
Candidati Signori N.4S(f Ernesto, CONTE Gino, TRON Bruno.
Tutti i Membri del Sinodo, Ministri di Culto e Delegati, sono
convocati per le ore 15 nell’Aula Sinodale deUa Casa Valdese, per
presenziare all’apposizione della firma dei Candidati aU’atto di accettazione della Confessione di Fede della Chiesa Valdese.
Immediatamente dopo il culto, i Membri del Sinodo si recheranno nell’Aula Sinodale per costituirsi in Assemblea sotto la presidenza
del più anziano di età tra i Ministri di Culto in attività di servizio
presenti, e procedere alla nomina del Seggio definitivo del Sinodo.
Achille Dewato
Modwatore della Chiesa Valdese.
dere senza scrupoli quelli che egli
considerava i suoi diritti di sovrano
assoluto di fronte alla autorità papale (fenomeno non -Rei tutto isolato nella storia del cristianesimo,
specialmente $e si ricorda la chiara
affermazione : ' L etat s est ntoi: al
re cristianissimo succederà qttalchc
dittatore mandato dalla Provvidenza; lo stato si scriverà Stato con
l’esse maiusdda) V.-.. w—
Comunque Innooenzo XI affronto
decisamente la lotta, che si svolse
senza esclusione di colpi.
Il papa ricorse dapprima alle
esortazioni, poi alle minacce. Luigi
XIV’ reagì e convocò un concilio che
formulò in 4 articoli il credo dell’episcopato francese in merito alle
sue relazioni con la S. Sede; si affermava in essi l’indipendenza del
potere politico da quello spirituale,
la superiorità del Concilio sopra il
papa, l’intangibilità delle tradizioni
gallicane (chiesa di Francia) e che
le decisioni stesse del papa in materia di fede erano suscettibili di re
UN CHARBON TROP CHER
L’éditorial qui devait paraître ici-même portait ce titre; ” Vous
êtes tous frères ”. En toute dernière heure il faut céder la place à la
catastrophe de Marcinelle. Pour manifester notre sympathie — comme
on dit trop facilement avec des mots déjà prêts dans le réservoir du
porte-plume - j’ai été tenté de gardei le même titre. Vous devinez ce
que j’aurais dit. -
Mais ce n’est pas vrai. Nous ne sommes pas tous freres en réalité.
Il faut le reconnaître et ne pas nous payer de mots. Certes, sur le carreau de la fosse du Cahier, une fois de plus se manifeste cette reelle
fraternité que savent se témoigner, souvent dans le travail, toujours
dans le malheur, ceux de la mine. Elle va jusqu au sacrifice de sa
propre vie. Autour d’eux, au delà de l’inévitable gnlle qui fait partie
du paysage familier de la fosse, la foule s’est massée. Plus loin encore,
jusque dans les salons cossus du pays et d’ailleurs, les oredles et les
coeurs sont attentifs à la voix de la radio. U y a cette cunesite malsaine
dont soiu trop avides aujourd’hui les lecteurs des journaux a sensatwn
et les auditeurs des ” postes ” qui ont poussé la cynique impudence
lusqu’à diffuser les .sanglots et les cris des mères et des épousés angois
sées. Mais aussi un élan de générosité spontanée, issu du coeur simple,
prêt à aider, à compatir, et bridé dans la douleur d une totale impuissance immédiate. . , ,
Et pourtant en cette heure même je ne puis qu avouer: ce n est
pas vrai que nous soyons vraiment tous frères. Si dur que soit ce jugement. La soWUirùé fraternelle et sociale qui ^ revele spontanément
aux temps de la catastrophe doit exister aussi dans h com.deratwn de
l’homme au labeur quotidien, dans la considération et la sécurité de
son travaU. fl s’agit de savoir si celui qui doit risquer sa vie pour gagner
son pain quotidien peut me considérer comme son frere.
C’est en ce moment où nous ignorons encore si nous pouvons espe
ter que quelques noms s’ajouteront à la liste des sauves de l enfer de
feu qu’il faut le redire: le travail du mineur est un travail de forçat.
Et le charbon qu’ il faut extraire pour en bourrer cet hiver nos beaux
continus ou en faire du coke dans les gazogènes de U grosse industrie
est trop cher, non pour notre bourse, mms pour ces homm.^ qui, trop
tôt, crachent leurs poumons et pour ces familles auxquelles, aujour
d’hui même, on arrache un époux, un père, un fils ou, tout simplement, le gagne-pain.
Le jirix du charbon c’est encore celui de la misère. Nous ne pouvions prévoir que l’article publié en troisième page trouverait sur-lechamp une douloureuse illustration. Je pense à ces Italiens, chassés de
leur Fouille ou de Sicile, transférés sans transition des plaines ou des
collines ensoleillées aux galeries de la nuit, transmués, par le coup de
baguette magique d’une sorcière hideuse nommée chômage, de langoureux lézards en taupes besogneuses.
Lors d’une précédente catastrophe notre Roi, une première fois
déjà, se trouva sur les lieux pour offrir aux hommes et aux familles
dans la détresse l’assurance de la compassion du pays. Interrogeant un
homme sur ce qu’il désirerait, il lui fut répondu avec cette noblesse du
mineur trop ignorée: ” Sire, qu’on nous respecte ”. Respecter l’homme c’est, d’abord, lui assurer des conditions de travail humaines et
une sécurité, garantie au maximum dans tous les détails,, qui ne soit
jamais sacrifiée au profit de la production bénéficiaire. Hier, le Roi
se trouvait à Marcinelle. Un autre homme, parvenant à lui, lui dit:
” Sire, je suis un estropié du fond, venu donner mon aide ici... Puis-je
attirer votre attention sur notre état pécunier à moi et à mes camarades...? ”. Je soupçomie le journaliste qui rapporte ce propos d’en
avoir quelque peu enjolivé la forme. Qu’importe. Il exprime le lotird
souci des pensionnés mineurs par invalidité. Le respect de l’homme
implique aussi la sécurité de la famille dont le chef a compromis sa
santé dans la taille.
Voilà ce que j’avais à coeur de dire auiourd’hui. D’aucuns diront
que c’est à contretemps, je ne le crois pas. D’autres auront exprimé les
sentiments que tous nous ressentons: une immense douleur, une douleur atterrée et en ce moment impuissante, une compassion fraternelle
vraie pour tous ceux que la catastrophe a atteint. Si c’est autre chose
que nous avons exprimé, c’est pour que nous soyons attentifs, demain,
à empêcher que se resserre une fois encore le noeud mortel de ce que
nous appelons trop facilement la ” fatalité ”.
--------------- A. MASCAUX
V Paix et Liberté ». (Settimanale protestante BelgaJ.
visione finché non avevano l’approvazione della Chiesa (erano le ultime avvisaglie della grande lotta che
si concluderà col Concilio Vaticano
che nel 1870 sanzionerà il dogma
dell’infallibilità papale, sepellirà
tutte le autonomie, compresa quella
gallicana, e farà della Chiesa Romana il più compiuto organismo di
governo assolutista di tutti i tempi).
J1 papa accettò , il .combattimento
di cui non possiamo seguire qui tutte le fasi. Ricordiamo solò, con Ranke, che, ad un certo punto si ebbe
questa situazione: « l’ambasciatore
francese a Roma,, scomunicato, il
nunzio apostolico in Francia imprigionato, i vescovi francesi privi
della istituzione canonica, Avignone
(città papale) occupata dal re di
Francia, gli inizi di uno scisma vero
e proprio, in atto ».
E poiché le vie della Provvidenza
sono misteriose, accadde che, ad
im certo punto, il V’aticano si trovò
schierato accanto alle forze protestanti che reagivano in Europa alla
prepotenza del cattolicissimo re di
Francia. (Anche questo non è un
fatto isolato nella storia della Chiesa, che è sempre generosamente
pronta ad aoco^iere l’aiuto dei
suoi nemici, quando i suoi amici
diventano troppo potenti). E il fedelissimo (a modo suo) Luigi XIV
che aveva revocato l’editto di Nan^
tes e massacrato gli ugonotti, per
ingraziarsi il papa e liberarsi dei
suoi nemici politici, si sentì ricordare dal papa stesso che il Cristo
non si era servito di un simile metodo per chiamare gli uomini a sé.
E così Innocenzo XI non cedette
alla forza; morì quando la vittoria
non era ancora raggiunta.
Perchè, dopo tanto tempo, si è
ripreso la pratica della beatificazione che aveva sempre incontrato, pare, l’ostilità della Francia?
* >!■ *
Per ricordare al mondo ed a Ro(l’altra quella del Quirinale) le vie
di una sana politica finanziaria, la
politica della lesina, Fallóntanamento dei profittatori e dei corrotti?
Per ricordare al mondo ed a Roma che l’obbedienza alla Curia Vaticana deve essere assoluta e totalitaria, e che, pur di raggiungere la
sua meta: la Santa obbedienza, il
Vaticano è sempre pronto a calpestare amici e nemici?
Le vicende dei preti operai e l’intervento massiccio del clero nelle
recenti elezioni amministrative sono un sintomo eloquente: il Vaticano ha sempre ragione.
L. A. V.
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L*BCO DILLE VALLI VALDESI
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Nel mio ultimo artieolo sulla situazione religiosa in Inghilterra ho parlato della chie^ anglicana. Oggi voraccennare ad alcuni aspetti della
religiosa anglosassone fuori delle
^ese, quali mi sono apparsi durante
la mia p^tnanenza a Londra.
' E’ necessario tener conto di quegli
3^etti, se si vuole esprimere un giu•' diiào obiettivo sul Protestantesimo in^glese .in particolare e sulla vita reli.giosa di quel popolo, in generale. Le
iChiese, di qualsiasi denominazione,
j svolgono la loro normale attività e, in
molti casi la partecipazione dei fedeli
> è’ in rapporto con la personalità spiri‘ tuale del predicatore e con la presenjza di numerosi gruppi di preghiera.
'Ho visto delle Chiese ben frequentate,
ine ho viste altre semi-deserte; ciò accade in ogni paese del mondo. Nell’immensa metropoli e aH’intemo del paese alcuni milioni di persone non hanno
più alcun rapporto con le Chiese o li
hanno ridotti al minimo possibile; d’altra parte, ogni domenica, altri milioni
di persone di ogni età s’àwiano verso
i luoghi di culto in un’atmosfera di rispetto per il giorno del Signore che a
molti continentali può sembrare eccessiva e addirittma noiosa, ma che in
Italia, è sempre più rumorosa, sempre
più mondana.
Presenza cristiana
La vita cristiana non si riassume nelradempimento meccanico di un obbligo o di un precetto, sia pure del precetto domenicale. Non si può asserire che
la presenza di molte chiese e di molti
' santuari sia sicuramente indice di alta
e diffusa spiritualità; perchè la « venerazione » del santuario non corrisponde sempre al « timor di Dio » di cui
parla costantemente la Bibbia. Ciò è
vero per l’Inghilterra; ma bisogna onestamente riconoscere ch& ciò è vero
anche per l’Italia dove, ad esempio, il
nome di Maria è invocato e venerato
su larga scala, ma dove quello stesso
nome, insieme a quello ancor più grande di Dio, è largamente e volgarmente
bes1;emmiato.
Là « presenza cristiana » deve manifestarsi anche fuori delle chiese, tanto
nelle organizzazioni religiose quanto
nella vita sociale.
In una delle più grandi sale londinesi, la « Westminster Central Hall »,
capace di accogliere varie migliaia di
persone, ho assistito all’assemblea annuale della Società Biblica Britànnica
e"*Forestiera. La riunione era presieduta dal vescovo anglicano di Liverpool, ben nota personalità evangelica;
accanto a lui sedevano altri pastori e
missionari, ma il gran pubblico era
formato da amici e sostenitori dell’opera, accorsi da ogni parte di Londra
e da molte città. La diffusione della
Bibbia nel mondo è considerata dal
Protestantesimo inglese come un’opera
di grande importanza, affidata all’interesse ed all’impegno dei laici di ogni
classe sociale e di ogni età. I « collettori » e le « collettrici » sparsi in tutto
il paese sanno che non è possibile compiere un’opera di evangelizzarione e
di missione senza l’aiuto della Parola
di Dio stampata e diffusa in molte lingue e dialetti; oltre i limiti della vita
« parrocchiale » essi sanno che c’è una
immensa opera da fare nel mondo, accanto alle chiese o lontano da esse, e
non temono di dedicarvi tempo, energie spirituali e denaro, in uno spirito
di collaborazione e di servizio.
Lo stesso si può dire dell’opera tipicamente « missionaria ». Col volgere
degli anni e con l’avvento di nuove
situazioni politiche essa ha perso molto delle sue caratteristiche primitive. I
tempi di Livingstone e di Hudson
Taylor sono ornmi lontani. In molti
territori già dell’impero britannico i
popoli hanno acquistato la loro indipendenza nazionale; le giovani chiese
indigene, consapevoli della loro vocazione e delle loro responsabilità, hanno assunto il compito della evangelizzazione vera e propria dei loro paesi.
Eppure l’interesse missionario continua ad esser vivo in molti ambienti
inglesi, libero il più possibile da contaminazioni politiche; esso desta l’attenzione di molti credenti per i quali
l’ordine di Gesù Cristo di « annunziare l’Evangelo a tutti i popoli » conserva anccwa tutta la sua attualità. Nella
grande città di Londra s’incontrano a
migliaia le persone di colore, provenienti da ogni parte del mondo; ma
non si può fare a meno d’esser colpiti
dalla potenza dell’Evangelo di Cristo
in quelle riunioni dove europei, americani del Nord e del Sud, asiatici, africani, australiani si ritrovano con le loro peculiarità fisiche e spirituali, uniti
nel nome di Gesù Cristo, impegnati a
proclamare nel inondo lo stesso messaggio di fede e di speranza.
All’interno del paese
D’altra parte, il Cristianesimo evangelico in Inghilterra sente l’esigenza
di un’opera missionaria aH’interno del
paese ed invita del continuo i credenti
ad- impegnarvisi.
Si pensi, per esempio, all’opera della « London City mission » una delle
maggiori organizzazioni cristiane londinesi per la ricerca di migliaia e migliaia di creature sbandate, rovinate
dal vizio, costrette a vivere in ambienti sociali malsani, abbandonate a se
stesse, avverse alla chiesa ed al messaggio cristiano in un mondo che sembra sempre più scristianizzato. Si pensi all’opera della « Salvation Army » o
« Esercito della Salvezza », ai vari movimenti di risveglio che operano alla
periferia delle Chiese, agli innumerevoli 0 meetings » all’aperto, nei parchi
sulle piazze, agli angoli delle strade
dove predicatori laici isolati o in gruppo chiamano la gente alla conversione,
alle opere assistenziali e di rilevamento sociale in cui molte persone prestano gratuitamente la loro attività, e ci
si renderà conto del fatto che, malgrado la presenza di vaste zone di incredidità o per lo meno di assenteismo
dalla vita delle Chiese, c’è una testimonianza cristiana che è resa dai credenti nel mondo.
Una domenica pomeriggio, mi trovo
a « Marble Arch » una delle località
londinesi ben note a tutti i forestieri,
dove si svolgonoù alcune scene caratteristiche dì vita toglese. ^
S’era all’inizio di .maggio e un corteo comunista sfilza lungo i yiàli del
parco in un’atmos¡|tera quasi silenziosa.
Alcuni poliziotti ibrvegliavano il traffico ed avviavano la gente al luogo
del comizio. Ogi^ gruppo recava la
propria bandierà^ossa con l’indicazione della località di provenienza; alcuni cartelli issati in alto invitavano
gli operai inglesi ad unirsi al partito
comunista.
Lì accanto s’ei^ formati, come ogni domenica porapriggio ed ogni sera
della settimanà,'”^umerosi gruppi di
persone attorno ad un oratore. C’erano
i rappresentanti ^1 partito conservatore, i negri che rivendicavano Tindipendenza del Sud* Africa, un gruppo
di metodisti intenti a cantare inni religiosi ben noti (Quale amico in Cristo abbiamo — Quando di nuvole nere...), la propagandista della « Società
della Verità cattolica », un predicatore laico protestante che esortava la
gente ad accettare Gesù Cristo come
Salvatore, ed altri ancora. Una scena
veramente interesante: tutti annunziavano il loro mtesaggio con convinzione, lasciando -dì presenti piena libertà di discussione.
E mentre il corteo comunista sfilava, alcuni uomini sollevavano in alto
i loro cartelli, a gùisa di testimonianza
alla Verità rivelata dalla Parola di
Dio : - « Dio è lucè — La venuta del
Signore è vicina Come scamperemo
se trascuriamo una così grande salvezza? » La scenainon era più soltanto
interessante, ma diventava impressionante. In mezzo a molti uomini convinti della bontà delle loro ideologie
politiche o sociali, amanti delle discussioni, come i cittadini di Atene
al tempo di Paolo, ma restii ad assu
mere un impegno di fede in risposta
aH’invito di Gesù Cristo, pochi uomini, sconosciuti e forse anche disprezzati, non temevano di proclamare a
modo loro l’étema verità di Dio, la
Parola che non passa nel tempo che
passa ; « Ravvedetevi e convertitevi,
onde i vostri peccati siano cancellati...
Ravvedetevi, perchè il Regno di Dio è
vicino ».
Qualcuno dirà che tutto ciò non
serve a nulla e se ne andrà dicendo,
come gli Ateniesi a Paolo : « Su questo noi ti sentiremo un’altra volta ».
Quanto a me non potevo fare a meno
di pensare all’autorità della Parola di
Dio ed alla sua costante urgenza per
tutti noi : « Esortatevi gli uni gli altri
tutti i giorni, finche si può dire ” Oggi”, onde nessuno di voi sia indurato
per inganno del peccato ».
Oggi, nei paesi cosidetti cristiani
l’opera di evangelizzazione e di missione non è un controsenso. Una Chiesa che s’accontenta di poter celebrare
regolarmente i suoi riti e di salvaguardare la propria storia o la propria
grandezza storica, senza pensare ad
incarnarsi nella vita del popolo e per
la salvezza del popolo, sull’esempio
del suo Capo, è una chiesa che non assolve appieno l’opera che le è stata
affidata.
Per manifestare la sua presenza nel
mondo, la Chiesa non ha soltanto bisogno di preti e di pastori, di luoghi
di culto e di riti sacri. Ha soprattutto
bisogno di uomini e di donne veramente credenti ai quali Iddio ha dato
« uno spirito non di timidità, ma di
forza e d’amore » : uomini e donne i
quali non abbiano « vergogna della
testimonianza e del Signor nostro »
e invece d’esser troppo sicuri di sè nel
condannare gli altri, i cosidetti atei o
negatori di Dio, sappiano accostarli
in uno spirito di umiltà e mostrar loro
i segni di una vita rinnovata dal messaggio di Gesù Cristo e dalla sincera
fede in Lui.
Ermanno Rostan.
COLLEGIO VALDESE
Sessione aulunnale d'esami
Le prove scritte degli esami della « Sessione autunnale » deU’anno scolastico 1955-56 avranno inizio lunedì
3 settembre, con la prova scritta di
italiano.
Il diario delle prove scritte è visibile nell’Atrio dell’Istituto, mentre la data delle prove orali verrà ulteriormente precisata e pubblicata dalle rispettive commissioni di esame.
Gli alunni interni sono iscritti d’ufficio agli esami : per le iscrizioni degli
alunni esterni, rivolgersi in Segreteria,
ogni giorno feriale, dalle 10 alle 12.
L’orario delle singole prove scritte
è il seguente:
Ore 8. Promozione ed idoneità alla
V“ cl. del Ginnasio; Ammissione al
Liceo; Promozione ed idoneità alla 2"
e alla 3“ cl. del Liceo.
Ore 8,30. Licenza dalla Scuola Media; Promozione ed idoneità alla 2“ e
alla 3“ cl. della Scuola Media.
Ore 9. Ammissione alla Scuola Media.
Per gli esami di Maturità e di Abilitazione, le prove scritte sono fissate
per i giorni 25, 26, 27 e 28 settembre,
alle ore 8,30, nelle rispettive sedi della prima sessione.
VALLI NOSTRE 1957
E’ in corso di pubblicazione il calendario « Valli nostre 1957 ». Il prezzo sarà di L. 350. Chi si prenota non
oltre il 15 Settembre lo avrà per sole
L. 220, oltre le spese postali.
Ordinazioni alla Libreria Claudiana,
Torre Pellice (Torino).
DALLA FORESTA NERA
B Sipodo della Chiesa ^yuifa R^ionàlè, del Bàden (Uiiùte Landes Kìrche) che conta oltre un milione di
membri, si è riunito proprio mentre
mi trovavo nella Haus der Kirche (Casa della Chiesa) ed io vi sono stato
ammesso come ospite, con molta cordialità. Vi ho visto ed udito cose del
più vivo interesse.
Pochi membri anzitutto: Sessanta o
settanta persone, tra cui alcune signore, per rappresentare una chiesa così
numerosa... Vero è che esso si riunisce due volte all’anno ed è l’espressione di parecchi altri Sinodi locali che
corrispondono alle nostre Conferenze
Distrettuali, ma che rappresentano popolazioni più numerose di tutta la
Chiesa Valdese messa insieme.
Molti punti di somiglianza con i nostri Sinodi: I suoi membri sono in
parte laici c in parte Pastori eletti con
criteri svariati in modo da rappresentare tutte le forze vive della chiesa.
Tra i laici, professionisti, uomini d’affari e contadini. Seggio molto semplice; presidente, vice presidente e magnetofono che registra tutti i discorsi.
Dietro al seggio, siede, come da noi,
r Amministrazione ossia l’Oberkirchenrat che è costituito da cinque pastori e 2 laici. Il Landes Bischof (vescovo regionale) che corrisponde al nostro Moderatore, è però eletto a vita
ed anche i suoi collaboratori non sono
soggetti ad una rielezione annuale. Sistema dunque assai meno democratico
del nostro, ma che impedisce al Sinodo di avere quel carattere di « tribunale giudicante » della amministrazione
che purtroppo hanno spesso i nostri
Sinodi...
Un fatto che mi interessa vivamente: Tutti questi signori si rivolgono
l’uno all’altro il vocativo di: «Bruder»
cioè « Fratello ». Ricordo la polemica
di questi ultimi anni, in Sinodo e su
l’Eco delle Valli, su questo argomento: la proposta del buon zi’ Vittorio
Laurora di Bari, che in Sinodo ci si
chiamasse tutti « Fratello », l’entusiasmo col quale la proposta venne accettata per un anno..., eppoi l’intervento di autorevoli personaggi affinchè si
ritornasse al signor, signora, dottore,
professore ecc. Ricordo e, mentre provo una stretta al cuore, ringrazio Dio
di aver visto che in una chiesa trenta
volte più gravide .^lla nostra, ci si può
ancora chiámaféí «Fratèllo è ¡Sorella».
La durata di questo Sinodo sarà inferiore a quella del nostro: Quattro
giorni soltanto, ma in compenso con
un ritmo di lavoro più intenso.
Alle 7,30 del mattino questi uomini
sono già in piedi,ed hanno in comune
una riunione di preghiera a carattere
intimo e familiare, alle 8 un breve culto aperto anche al pubblico e quindi
i lavori che salvo brevi interruzioni dureranno fino a notte inoltrata. I due
terzi del tempo saranno dedicati alle
sedute generali e pubbliche, un terzo,
al lavoro delle commissioni. Ero molto curioso di vedere questo nuovo sistema di lavoro rihodale che, a quanto sembra, sta per essere introdotto
anche da noi ed ero anche diffidente
perchè temevo che ledesse in qualche
modo l’autorità del Sinodo. Come l’ho
visto qui, però, sembra un’ottima cosa
e lede soprattutto la troppa facondia
dei parolai. Se dovrà esser così anche
da noi, sia pure il benvenuto,, gli darò
anche il mio voto.
Qui, infatti, di chiacchieroni non ne
ho sentiti. I discorsi furono in generale molto concisi e ponderati. Contenuti
persino gli applausi, fatti non con le
palme delle mani ma con le nocche
delle dita battute discretamente sui
banchi.
Lavoro intenso, abbiamo detto, ma
anche attrezzatura opportuna. Durante il Sinodo la cucina della «Haus der
Kirche » era sottoposta ad uno sforzo
speciale: Dopo là succolenta colazione consumata allò 7, veniva distribuito in aula, alle 1Ò,30 circa, un panino
imbottito. Alle tredici, appena usciti
dall’aula (adiacente alla vasta sala da
pranzo) il desinare consueto, forse un
po’ meno ricco della maniera italiana,
ma tuttavia sostanzioso assai. Alle 15,
in una interruzione di un quarto d’ora,
merenda a base di ripetute tazzone dì
caffè con panna ed imponenti fette di
torte guernite nel modo più succolento. La sera, alle 19, la cena consueta.
n tutto condito con una pietà evidente: Preghiera prima e dopo i pasti come pure prima e dopo la merenda, culti mattina e sera. Bibbia
sul tavolino da notte in ogni camera
da letto, atmosfera del sacro e del gioioso in ogni ambiente della Haus der
Kirche e su tutti i volti. Quella atmosfera che è’'còsà SI evidente anche Se
difficile da descrivere.
Il fatto di un Landes Bischof eletto
a vita potrebbe far pensare ad una limitata autorità sinodale, ma è vero il
contrario. Anche qui il Sinodo è l’autorità sovrana. Non ho però avuto la
impressione del benché minimo conflitto di poteri nè della sua possibilità.
C’è posto, qui, per la responsabilità di
tutti e ciascuno ne ha una parte anche
troppo grave da portare per conto proprio.
Non ho visto qui un ordine del giorno predisposto e sempre uguale, ma
piuttosto una serie di argomenti proposti airO.d.G. dai Sinodi regionali o
da altri organismi della Chiesa e mi
verrebbe voglia, di dire, che il nostro
metodo Valdese è migliore, ma non
debbo dimenticare le proporzioni. Con
una Chiesa grande come questa, il nostro studio analitico delle gestioni, sarebbe impossibile. Fortunati noi che lo
possiamo fare!
Ad uno dei primi posti era un argomento concernente le diaconesse della
Chiesa. Anche qui esso costituisce un
problema per la .comunità...
Varie ore vennero spese per la formulazione dei nuovi regolamenti della
Chiesa. Nel 1821 le Chiese Luterane
e Riformate del Baden, come quelle
di alcune altre regioni si fusero in una
sola « Chiesa Unita », modificando lievemente le liturgie rispettive. Quanto
ai regolamenti delle varie Chiese si
andò avanti alla buona seguendo la
prassi. Ma ora, dopo l’ultima guerra
e di fronte alle modificazioni profonde
che si sono introdotte nel campo religioso tedesco, s’è resa necessaria una
regolamentazione aggiornata ed il Sinodo vi attende progressivamente, sessione dopo sessione. Questa materia
non mi interessava particolarmente e
mi permisi perciò di essere distratto.
Una cosa però ho notato, la calma e
la serenità di queste discussioni. Non
mi era ancora accaduto di udir discutere sui regolamenti della chiesa senza
che nessuno si eccitasse!
Anche qui i problemi delle finanze
hanno una certa importanza. Fra le
tante richieste, mi ha interessato quella
della chiesa di Karlsruhe che fu distrutta in tempo di guerra. Lo Stato ha
già provveduto alla ricostruzione esterna. E’ un fabbricato monumentale ed
artistico; la comunità locale (8.000
membri) deve provvedere alla ricostruzione interna, che costerà ancora decine di milioni. Il Sinodo ha autorizzato
il prestito della somma necessaria.
Molte discussioni ha suscitato la
creazione di una nuova categoria di
Operai della Chiesa. Costoro i quali
seguono un corso di studi appositamente predisposto, avranno funzioni
religiose e sociali insieme. Non sono
assolutamente da confondere con i
Coadiutori nostrani. Eserciteranno funzioni nuove in armonia con le nuove
responsabilità sociali della Chiesa. Si
occuperanno di organizzare l’assistenza
ai disoccupati, ai poveri ed ai vecchi.
Convoglieranno i malati e i bisognosi
di cure piccoli e grandi nel modo più
opportuno, interverranno in tutte le situazioni di emergenza come attualmente in Germania, quella della ricostruzione di innumerevoli case distrutte.
Sostituiranno i Pastori in pulpito quando sarà necessario, organizzeranno
convegni per studi sociali ecc. ecc. Attività da noi disimpegnata dai Pastori
con i resti delle loro possibilità e per le
quali invece la Chiesa deve oggi fornire nuovi operai in grado di dare un
rendimento pieno ed efficente. La discussione sull’argomento è animata, ma
la conclusione è affermativa.
Un’altra discussione interessante ha
luogo a proposito dei giovani pastori
chiamati Vicari. Un sovrintendente,
con le lacrime agli occhi espone con
un lungo discorso le difficoltà incontrate per far ricoprire ai giovani le sedi
meno piacevoli. Scarseggiano anche le
vocazioni.
Una sessantina di sedi sono rimaste
scoperte. Il Sinodo sembra esprimersi
con severità verso questa gioventù non
abbastanza disciplinata, ma un professore parla in sua difesa e chiarisce
taluni malintesi. Si conclude ad ogni
modo affermando la necessità che i
giovani Pastori inizino il loro servizio
con un periodo di tirocinio a fianco di
un Collega più anziano.
Altra decisione importante concerne la creazione di un « Decano dei Pastori » carica da noi ricoperta dal Moderatore che è il Presidente del Corpo
Pastorale, ma che qui non esisteva ancora.
(continua in 4.a pag.).
3
L’ECO DELLE VALLI VALSESI
— I
Un nuovo
missionario
Un nuovo missionario della nostra
Chiesa parte in questi giorni per il
Cameruni, dove lavorerà per conto
della Società delle Missioni di Parigi. Si tratta del Dr. Amerigo Biondo, della chiesa Valdese di Messina,
li 21 Marzo u. s. egli ha ricevuto la
imposizione delle mani nella Cappella della Società delle Missioni, a
Parigi, in un culto di consacrazione
presieduto dal pastore Roux, presidente e direttore, mentre il prof. Michaeli era predicatore d’ufficio. Insieme al Biondo, altri 14 candidati
erano spiritualmente arruolati nei
ranghi dei messaggeri del Vangelo
per i vasti campi di missione della
Società «li Parigi, così vicina a noi
non solo geograficamente, ma per il
vincolo dei numerosi valdesi che vi
hanno lavorato e tuttora lavorano,
e i»®*' l’interesse con cui le Valli
hanno sempre seguito l’opera loro.
I Valdesi sono clericali. Nessuno
10 crederebhe — ultimi fra tutti, gli
interessati. Eppure è così. Ci siamo
abituati a attribuire ai pastori la tesi inionianza e la predicazione dell’Kvangeio, e accanto a loro non c’è
p«jsto che per dei « laici » che non
lianno nulla a che fare colla predi
(■azione e la testimonianza. Una pro
\' Eccola: per i Valdesi, è « mis
sinna/io » soltanto colui che va a fa
r« ■■ il pastore » in mezzo ai pagani
h, 'i divertiamo (o ci scandalizzia
11 io) quando sentiamo chiamare
« missionari » molti altri servitori
del Signore. I miei colleghi statuni
leusi mi chiamavano « missionario
vitldese « quando ero professore di
teologia a Buenos Aires... io me ne
divertivo e i miei studenti se ne scandalizzavano! Per loro, « missionalio » voleva dire « operaio della
Chiesa, mandato in missione lontano
dal suo paese per dar manforte a una chiesa di minoranza ». Questo
aiuto, questo « colpo di mano » si
può dare in tanti modi, non solo
(f facendo il pastore ». Cosi, per es.,
a Buenos Aires erano « missionari »
anche la bibliotecaria, e la dietista,
e altri funzionari; e i professori e
maestri delle scuole elementari e medie aperte anni fa dalla Chiesa metodista; e nei campi missionari delia società di Parigi, sono missionari anche i medici, le infermiere, i
maestri, i tecnici, i contabili, gli artigiani. Perchè? Perchè anche loro
n predicano l’Evangelo », ossia collaborano alla testimonianza di Cristo, con la loro opera, la loro ispirazione, la loro testimonianza. « Fare il missionario » non è quindi qualcosa riservato ai « pastori ».
Un paio di mesi fa, Amerigo Biondo passava da Torino, nel mio studio. Aveva appena ricevuto l’imposizione delle mani, e si recava a Messina, per salutare i suoi familiari. Il
30 Giugno si è unito in matrimonio
con la Sig.na Yvonne Foex, di Strasburgo, e come ho detto si preparava a partire per il Camerum in questo mese di Luglio. Il Camerún e
uno dei campi missionari della Società di Parigi (assieme al Togo, Gabon, Basutoland, Madagascar, Nuova Caledonia, Tahiti e Zambesi).
Ivi gli sarà affidato l’insegnamento
delle materie classiche nelle scuole
secondarie della missione a Libamba. Lo accompagnano i nostri fervidi voti augurali, affinchè assieme alla sua compagna siano veramente
dei a missionari », strumenti per U'
na sempre più efficace testimonian
za cristiana nel continente africano
E sia la sua partenza di incoraggia
mento e stimolo ad altri Valdesi per
aumentare la schiera dei nostri mis
sionari, ponendo al servizio del Si
gnore e della Missione i doni parti
colari che ciascuno ha ricevuto, in
modo che nella varietà dei doni vi
sia l’unità del proposito e della con
sacrazione.
Bruno Corsani
Direzione e Redazione
Prof. Gino Costabel
Via G. Malan — Luserna S. Giovanni
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Pinerolo con decreto del 19gennaio 1955.
Tipografia Subalpina S.
Torre Pellice (Torino)
A.
LE NOTIZIE DAL CAMPO MISSIONARIO
Chi sarà
Il gruppo dei pellegrini Valdesi dell’Uruguay a Chantoran
Da due mesi, e cioè da che il Primo Ministro dei Malozi, Ngambela
Walubita, aveva rassegnato le dimissioni, questa domanda esprimeva la
ansiosa aspettativa di tutta una nazione.
Secondo la tradizione, il nome del
Ministro scelto, non è conosciuto che
da pochi ìntimi del Re, cui spetta
scegliere il successore tra 3 o 4 candidali presentati dal Consiglio dei
Capi. L’aspettativa del popolo dura
quindi fino al giorno dell’investitura, fino al momento in cui un membro del Consiglio Supremo afferra il
candidato scelto, sull’ordine del Re.
Il 29 maggio abbiamo assistito all’investitura del nuovo Ngambela o
Primo Ministro dei Malozi. Erano
presenti alcimi rappresentanti del
Governo Britannico e quattro missionari della nostra Società. Tutti i
Capi del Consiglio Snpremo erano
riuniti nel « Kuta » o sala deUa Giustizia, e al nostro arrivo l’orchestra
reale suonava con forza, mentre uno
dei musicisti cantava le lodi del Re
e dei suoi predecessori. Dopo una
lunga attesa, sull’ordine del Re, Noyo, un membro del Consiglio, che è
allo stesso tempo il custode del villaggio di Ikatulamwa, capitale del
CRONACA DEL XV AGOSTO
Uno stupendo anfiteatro naturale,
ricco di giovani e vetusti castagni, digradante verso la pianura pinerolese
Ila accolto più di 3.000 persone nella
grande riimione del XV agosto. Al
centro, si notava lo sventolio d’una
bandiera uruguayana, attorno alla
quale era raccolta la delegazione dei
Valdesi del Sud America con il loro
Pastore Silvio Long e la loro infaticabile guida, il Pastore di Lugano
Guido Rivoir. I canti, le preghiere
ed i messaggi si sono armonizzati in
quel piccolo regno del silenzio, lace
rato di quando in quando dall’urlo
diabolico d’un motore nonché dal
brusio degli inguaribili peripatetici,
in fuga davanti al silenzio dove Iddio parlava a mezzo dei suoi servitori. Abbiamo avvertito il pauroso contrasto tra l’armonia stupenda delle
anime raccolte e collegate nel gran
tempio della natura e la disarmonia
delle altre anime vaganti alla periferia, simili a calabroni importuni in
un bel giardino fiorito.
La nota della testimonianza è stata
messa in luce dal Pastore Ayassot con
re Rostaii, inteso ad alleggerire le
menti da eccessive preoccupazioni
per il denaro e tendente a diminuire
il peso del portafoglio. Il risultato è
stato eccellente e superiore ad ogni
aspettativa: mezzo’milione circa è
stato il risultato della colletta desti
nata al futuro tempio di S. Secondo.
Il Pastore Peyrot cte ha presieduto
la mattina ha salutato i presenti a
nome della Chiesa di Prarostino.
Nel pomeriggio il Moderatore Deodato ha salutato ,i'Valdesi dell’Uruguay e ha presentato di volta in volta
gli oratori invitati a parlare dell’opera nostra nel Sud America. Il Pastore Rivoir ha ricordato le fatiche
dei pionieri Valdesi, impegnati in
terra lontana non solo per dissodarla ma impegnati in lotte estenuanti
contro popolazioni talvolta ostili; ha
menzionato il nome di Pendleton,
grande protettore dei Valdesi, segnatamente nei momenti difficili dell’opera iniziale. Ha pure messo in luce
l’opera efficace e la testimonianza dei
Valdesi del Villar, i quali, contribuirono notevolmente, non solo co
Una parola di vivo e sentito ringraziamento,
anche a nome del Comitato per la futura Chiesa di
San Secondo, da molti Vaidesi i quali, in risposta al
mio appello durante il culto del mattino, hanno contribuito con una generosa, magnifica colletta di
L. 465.000
Grazie di cuore a tuttil Iddio benedica quella colletta
e la faccia servire alla edificazione della chiesa e dei
credenti. ermanno rostan
un messaggio ispirato a Filippesi 2:
15 e tendente a richiamare la comunità valdese ad un impegno più seri,»
ed essere « in mezzo ad una generazione storta e perversa... luminari
nel mondo tenendo alta la parola della vita ». L’oratore, richiamandosi
alla storia passata, ricca di luci e di
concreta testimonianza ha esortato
gli uditori a trarre ispirazione perchè siano, nella condotta quotidiana, luci indicatrici per condurre le
anime al grande porto della salvezza.
Il messaggio di intonazione evangelistica ci è stato offerto dal Pastore
Mathieu, il quale, ha parlato d’una
bella catena di conversioni in Sicilia,
segnatamente a Campobello, Mazzera, Castelvetrano ed ha ricordato il
crescente interesse delle anime per
l’Evangelo, coronato da un centinaio
di conversioni.
La mattinata s’é chiusa con im breve, convincente messaggio del Pasto
me numero, ma specialmente come
forza spirituale per la fondazione
delle colonie: il risveglio spirituale,
avvenuto qualche tempo prima dell’immigrazione aveva preparato degli uomini sul piano religioso consentendo loro di tenere alta la fiaccola del Vangelo nelle terre lontane
dell’America del Sud.
Il Pastore Silvio Long ha ricordato gli undici valorosi che iniziarono
l’opera e confrontato in cifre i risultati conseguiti in cento anni di missione speciale e spirituale : 50 templi
e luoghi di culto di cui nove costruiti
in questi ultimi anni; 70 scuole domenicali con 2.500 alunni; 34 unioni
maschili e 33 femminili. Sul piano
spirituale ha menzionato gli elementi negativi: indifferenza religiosa,
materialismo pratico, il culto del Dio
Denaro e l’accentuato ateismo nelle
scuole nonché la conversione al cattolicesimo di elementi disseminati
specialmente nell’Argentina. H Pa
store Long ha messo in rilievo gli elenienti positivi ed ha ricordato alcune colonie viventi: San Gustavo, vera oasi spirituale, dove l’interesse
per le cose di Dio è sempre più vivo
ed intenso; Sombrerito, dove la visita del Pastore è sempre molto apprezzata e dove si nota l’entusiasmo
dei neofiti per la Causa del Signore.
Un applauso caloroso ed entusiasta ha salutato specialmente i tre delegati che si sono presentati per dare
il loro messaggio: Signora Del Monte, Signor Rostan, Signor Salomon.
La voce di questi laici ci ha particolarmente commossi ed i loro messag■ gi sono stati accolti con molta gioia :
la funzione della madre, l’importanza dell’educazione della famiglia sono stati messi in piena luce da questi
fratelli e sorelle e sono stati tutti di
grande incoraggiamento. Il messaggio « in patois » è stato seguito con
grande interesse anche da parte dei
« vaganti » e ci ha fatto comprendere l’urgenza di parlare al mondo di
oggi un « patois » spirituale, una lingua che possa cogliere i più intimi e
riposti motivi psicologici e spirituali
onde agganciare sempre meglio le aninie del gregge ecclesiastico nonché
quelli di fuori.
Siamo riconoscenti a Dio per la luminosa giornata, ricca di emozioni
spirituali e che ci ha consentito di
fraternizzare con i membri della famiglia valdese. Ringraziamo le comunità di Prarostino e Pinerolo per
l’ottima organizzazione e soprattutto
per la felice scelta del tempio naturale. Ci rallegriamo che la grande adunata del XV agosto è ancora sentita nelle nostre valli, segno che questo frutto del risveglio del secolo
scorso è ancora buono per il nostro
tempo e consente ai fedeli e non fedeli di incontrarsi in un tempio grandioso per lodare Iddio. In questa circostanza sarebbe stata utile la presenza di un colportore con libri, opuscoli, giornali, a beneficio non solo della comunità valdese ma specialmente per i numerosi cattolici presenti. L’esperimento di qualche anno fa è stato lodevole e sarebbe utile
ripeterlo. G. B.
=f=
Mostra di Arte
Moderna
Nei locali delle ex-scuole elementari (Villa) a Torre Pellice, si apre
il 25 agosto la VII mostra di arte
contemporanea. Espongono alcuni
dei più bei nomi dell’arte moderna
italiana e straniera. Il pubblico è
caldamente invitato ad approfittare
di questa occasione che gli è offerta
di affinare il suo gusto ed arricchire
la sua cultura.
primo re dei Malozi, afferrò Akabeswa, e lo portò davanti al
dove erano già raggruppati i cd
miglia «lei villaggi di cui il
Ministro e direttamente respoiy^le. Lì venne rivestito degli ornai
t: tradizionali. Gli legarono due^
li di antìlopi alla cintola ima da
ti ed una dietro, ed una coper
lana verde sulle spalle. Al colla
appesero due pelli di leopardi, |
sul petto e l'altra sulla scliiena.
la testa fu posta una criniera di
ne, e gli fu consegnato in mana
doppia campanella «li ferro, cl
mata «< ngonghi », «x>n cui i capi
vano chiamare i loro «Rpendenti
i lavori pubblici o per la guerra. 1
Poi tre capi uscirono dal Kuta,
inginocchiatisi davanti al nuovo
Ngambela, lo «isortarono uno dopo
l’altro, ricordandogli i doveri della
sua nuova cari«ja, e come dovrà comportarsi col Re, cogli amministratori inglesi, coi missionari e con la nazione.
Il terzo otatore, rivolgendosi alla
folla, riaffermò con forza che il Governo dei Malozi è aut«x;ratico, e inveì contro i gi.vvani, che imbevuti di
principi democratici, domandano ad
alta voce delle riforme costituzionali, e hanno criticato apertamente il
modo con cui è stata fatta la scelta.
Un ultimo capo che precede immediatamente il Ngambela nella gerarchia, terminò la serie dei discorsi e fu seguito da un messaggio del
Commissario Residente, rappresentante della Regina Elisabetta nel
Protettorato dei Malozi. Quindi ad
un dato segnale, tutti i capi presenti
uscirono sul piazzale e, raggruppatisi dietro il nuovo Ngambela, pronunziarono l'invocazione reale, che
è pure un anguria: a Yoshoo » (Evviva). Frattanto, Ngambela Akabesra suonava il « ngonghi » per la prima volta.
Prima di prendere il suo posto alla destra del Re, il nuovo Primo Ministro, fu condotto dai suoi iniziatori, tutte e due capi del viflaggio di
IkatulàinwaJ^ fino ai piedi della collina su cui è costruita la capitale, per
le abluzioni rituali. La gente di«5e:
« Il nuovo Ngambela lava così il suo
carattere di schiavo ». Però, quando
A ffagte
« Campo dell’arte drammatica »
31 agosto - 10 settembre
direttore: pastore Daniel Atger
lingua: francese
Anche quest’anno gli amici dell’équipe d’arte drammatica della Chiesa
Riformata di Francia terranno ad Agape il loro campo, portandoci il contributo della loro seria preparazione.
Prezzo per tutto il campo : lire 7800;
lire 800 al giorno.
Per programmi dettagliati e iscrizioni, rivolgersi alla Segreteria di Agape,
Ferrerò per Frali (Torino).
tornò al Kuta uno dei suoi iniziatori
disse al Re: « Abbiamo lavato la sua
cattiveria ». Ormai la cerimonia era
finita e il nuovo eletto venne a sedersi su una sedia immediatamente
alla destra del Re.
Queste le varie fasi della cerimonia ancora tutta fedele alle antiche
tradizioni, nella forma e nella sostanza. Ma è difficile fissare colle parole, l’impressione indefinita che
quel che abbiamo visto lascia nei
nostri cuori. Abbiamo l’impressione
di aver assistito a qualche cosa di arcaico, che non risponde più ai bisogni del tempo presente, che nel suo
immobilismo tende a separare sempre più il popolo dalla casta dei capi: perchè il popolo si lascia trascinare dalla corrente della civiltà moderna che sta rivoluzionando tutto
in Africa, mentre i capi, aggrappati
alla rocca delle istituzioni antiche,
resistono disperatamente. E la ragione profonda di «piesto conflitto è
che nella sua grande maggioranza
questo popolo non ha ancora accettato il Vangelo di Cristo, che solo
potrebbe permettergli d’incamminarsi fiducioso sulle vie avventurose
dell’avvenire. R. CoiSSON.
V
J
4
4 —
LTCO DELLE VäLLI VALDESI
Società di Studi Valdesi - Associazione Insegnanti Cristiani Evam^lici
* ^ ’ t
Premio per una monografia a carattere
jiconomico sociale sulle Valli Valdesi
la Voce delle Comonllà
Società di Studi Valdesi e l’A. 1.
prendono Tiniziativa di lanciare
tppello a tutti coloro che s’interesai problemi sociali delle Valli per
bstituzione di un fondo da destili ad un PREMIO per una monoia di carattere economico sociale
Valli.
'inserimento delle Valli Valdesi
’economia moderna, col sorgere di
lustrie locali che vi hanno creato uclasse operaia, coll’intensificarsi descambi commerciali che hanno creanuovi bisogni deprezzando le meste risorse dell’economia locale, col
moltiplicarsi dei rapporti umani che
hanno introdotto nelle Valli nuove abitudini e spinto molti contadini vaidesi a trasferirsi al piano o in altre
parti d’Italia o all’estero, rappresenta,
come in altre regioni alpine, una profonda alterazione dell’equilibrio economico e sociale che un tempo, in una
condizione di economia chiusa, e in
larga parte autosufficiente, poteva significare stabilità e continuità di vita.
Un qualsiasi tentativo di ristabilire
un’efficenza della vita locale nelle mutate condizioni di rapporti con il mondo economico e sociale circostante richiede, innanzitutto, una documentata
conoscenza della situazione economica e sociale delle Valli e questo studio
va condotto con moderno metodo
scientifico.
Tale studio potrà essere di grande
utilità per tutti coloro che oggi si preoccupano di salvaguardare alle Valli
quel minimo vitale che consenta una
ripresa dell’iniziativa individuale locale e che permetta anche alla vita spirituale della popolazione valdese di rifiorire : ai maestri per la loro opera di
formazione e di orientamento professionale dei giovani, ai membri delle
amministrazioni comunali per il coordinamento e l’attuazione di nuove iniziative, ai pastori per un inserimento
più concreto della loro predicazione e
della loro guida spirituale in una prò
spettiva di avvenire che tenga conto
anche della vita materiale delle popolazioni locali.
Al fine di promuovere l’interesse in
questo campo di studi e di raccogliere una documentazione efficiente e
particolareggiata sulle questioni economiche e sociali più importanti nell’area delle Valli Valdesi, la Società di
Studi Valdesi e l’A. I. C. E. hanno deciso di raccogliere i fondi necessari per
poter istituire uno o più premi da assegnare all’autore o agli autori di monografie di carattere economico-sociale sulle Valli Valdesi.
Una volta definita la possibilità di
Gli ultimi arrivi
alla Claudiana
A. Armand Hugon • A. Ribet - R. Nisbei
CENTO ANNI
DI STAMPA EVANGELICA
(La Claudiana)
L. .'iOO
Giorgio Spini
RISORGIMENTO E PROTESTANTI
L. 2.400
G. T. Manley
IL NUOVO MANUALE
DELLA BIBBIA
L. I.lOO
Carlo Falconi
LA CHIESA E LE ORGANIZZAZIONI
CATTOLICHE IN ITALIA
L. 3.000
Eugenio Zolli
GUIDA DELL’ ANTICO
E NUOVO TESTAMENTO
L. 300
Arturo Pascal
L’ESPATRIO DEI VALDESI
IN TERRA SVIZZERA
L. 1.960
Ordinazioni alla
LIBRERIA CIAVDIANA
l'orre Pellice (Torino) - C.C.P. 2/17557
conferimento e l’entità dei premi, i
due enti provvederanno ad emanare le
norme relative al tipo di monografia
alle sue caratteristiche, e alle modalità
di conferimento dei premi stessi: gli
argomenti saranno specificati nel bando di Concorso.
Tutti coloro che sono seriamente in
teressati aH’awenire delle nostre Valli
e che ritengano utile questa iniziativa
sono pregati di far pervenire alla sede
della Società di Studi Valdesi o alla
Segreteria dell’A. I. C. E., in Torre
Pellice, le loro offerte, ed eventualmente i loro suggerimenti, perchè l’inizia
tiva possa nel più breve tempo possibile avere attuazione.
L’assemblea annua dei soci della Società di Studi Valdesi è convocata per
domenica 2 settembre alle ore 21 nell’Aula Sinodale col seguente ordine del
giorno :
1) Relazione morale e finanziaria;
2) Prof. Corrado Grassi, dell’Università di Torino: Un soggiorno alla
colonia valdese di Guardia Piemontese;
3) Dott. M. Maselli: Studi sulla Riforma in Lombardia;
Negli intervalli, audizione di vec
chie canzoni v^esi eseguite dalla
corale di Torre Pellice, con presentazione del prof, Emilio Tron.
4) Elezione del se|gio e discussione
della relazione.
Il pubblico è cordialmente invitato.
Il Seggio
Comitato Siazionate
per le Scuole Domenicali
Sono in preparazione il Numero 4
(Settembre-Ottobre)‘della Rivista
LA SCUOLA domenicale
la rivista bimestrate dei monitori e delle famiglie evangdiche, nonché il primo dei due fasciceli del Quaderno Biblico illustrato t
CELEBRIAMO IL SIGNORE
per i fanciulli delle Scuole Domenicali (fase. I, Antico» Testamento).
Nuovi abbonamenti alla rivista (L.
800 annue) e prenotazioni al Q. B. I.
(L. 150 i due fascicoli) vanno indirizzate quanto prima al pastore Bruno
Corsani, via Pio V, 15, Torino - C. C.
P. 2-12886, Torino.
Prorostino
Domenica 5 agosto, il culto è stato
presieduto dal Past. Em. Giovanni
Bertinatti, che ringraziamo per la
gradita visita ed il buon messaggio
evangelico.
Il Santo Battesimo è stato amministrato a Avondet Iolanda (Bosc
Barbe) di Michel© © di Coisson
Ester, il 22 luglio; a Costantino
Franca (Garduña) di Giorgio e di
Gardiol Giovanna, il 5 agosto; a
Reynaud Piero Vanni (Collaretto)
di Erma, il 12 agosto. Che il Signore accompagni con la sua grazia
questi piccoli fanciulli.
Hanno unito le loro vite, sotto lo
sguardo del Signore: Franco Gindri
(Pinerolo) e Franca Paschetto (Cavoretto) il 5 agosto nel Tempio di
Pinerolo; Fieri Odino (Bernardi) e
Luigina Gay (Caneuva) il 18 agosto
nella Cappella di S. Secondo. Che,
per la misericordia di Dio, i loro anelli siano il pegno della loro alleanza inviolabile, del loro amore reciproco e della loro fedeltà perfetta.
Il 28 luglio, un lungo corteo ha
accompagnato al campo del riposo
Oscar Davide Paschetto (Mnier), deceduto, dopo qualche giorno di infermità, all’età di 78 anni. Il nostro
fratello era molto conosciuto e stimato, anche fuori del nostro ambiente; fu per lunghi anni Anziano
del quartiere della cf Grotta ». Vada
I LETTORI CI SCRIVONO...
Istituti Ospitalieri Valdesi
Gli Istituti Ospitalieri Valdesi delle
Valli, sono affidati in amministrazione
alla Commissione che prende lo stesso
loro nome (C. I. O. V.), e che comprendono:
1) L’Ospedale Valdese di Torre Pellice, fondato nel lontano anno 1821 da
Carlotta Peyrot coniugata Geymet.
2) L’Ospedale Valdese di Pomaretto,
fondato nell’anno 1834.
3) L’Orfanotrofio femminile Valdese,
fondato nell’anno 1854 da Maria Negrin in Bobbio Pellice e trasferito pochi anni dopo a Torre Pellice.
4) L’Asilo per i vecchi di San Germano Chisone fondato nell’anno 1894
dall’infaticabile Comm. Carlo Alberto
Tron.
5) Il Rifugio Carlo Alberto in Luserna San Giovanni fondato nell’anno 1896 dal filantropo Pastore Guglielmo Melile ed inaugurato solennemeiite, come ricorda personalmente
chi scrive allora studente liceale in
Torre Pellice, coH’intervento del Senatore Municchi in rappresentanza del
governo.
6) L’Orfanotrofio maschile di Pomaretto fondato nell’anno 1938.
Il mio intendimento non è di soffermarmi a scendere nei particolari
obiettivi che ognuno di questi enti persegue e che del resto voi ben conoscete e dei quali enti solo gli ospedali ed
il rifugio Carlo Alberto sono legalmente riconosciuti come opere Pie sotto la diretta vigilanza dello Stato mentre gli altri enti non hanno personalità
giuridica propria e sono rappresentati
dall’Ente Tavola Valdese. Ma quanto
mi permetto di sottoporre alla vostra
attenzione è invece quello che si riferisce alla vera e propria amministrazione dei predetti Enti. Rilevo anzitutto che il regolamento in proposito
stabilisce che la Commissione amministrativa degli istituti si compone di
cinque membri dei quali almeno due
devono risiedere nella Valle di San
Martino e di Perosa. Da ciò ne conseguirebbe alla evidenza che la sede deg)i Istituti stessi essendo a Torre Pellice, gli altri tre membri dovrebbero
risiedere nella Val Pellice. Invece attualmente accade che mentre vi sono
due membri residenti nella Val San
Martino e di Perosa, viceversa degli
altri tre membri uno solo è residente
nella Val Pellice, mentre i due altri
sono stabilmente residenti in Torino
Da tale strappo al regolamento ne consegue un grave inconveniente, che cioè
mentre per il passato ogni Ente aveva
il suo sovrintendente, attualmente ciò
non è più possibile, con evidente danno dell’Ente stesso com’è manifestamente comprovato dal personale diri
gente il quale viene a trovarsi nell’isolamento.
Fin qui i rilievi: Ora incombe specialmente a noi valdesi delle Valli di
provvedere onde ovviare ai detti inconvenienti. A tale scopo va rilevato
ancora che attualmente le nomine dei
componenti la Commissione amministrativa degli Tstkùti in parola, avvengono da parte del Sinodo in una seduta della fine della settimana del Sinodo stesso, normalmente semideserto
come giustamente sottolineava e lamentava lo stesso direttore dell’Eco
delle Valli in un correlativo articolo
scritto in occasione dell’ultimo Sinodo.
Non solo ma da parte di tutti i membri del Sinodo appartenenti ai vari distretti d’Italia i quali naturalmente
portano un interesse relativo ad Enti
con cui non hanno occasione di essere a contatto e che conseguentemente
non sono assolutamente in grado di conoscere le persone idonee a coprire la
carica di amministratori — requisiti
che si sostanziano in : competenza, disponibilità di tempo e residenza in loco.
In attesa che in un secondo tempo,
previe le dovute deliberazioni in competente sede, la nomina o la designazione degli Amministratori dei nostri
Istituti Ospitalieri sia demandata come sembra giusto alla Conferenza Distrettuale.
Per intanto col corrente anno (in cui
notisi bene scade e non può essere rieletto per compiuto decennio l’unico
consigliere residente in Torre Pellice)
i delegati al Sinodo delle Chiese delle
Valli dovrebbero usare diligenza colla
immancabile loro presenza al momento delle elezioni dei membri della C.
I. O. V. ed esercitare una giusta influenza per le loro personali conoscenze sulla designazione degli eligendi che
devono essere residenti nelle Valli e
possibilmente nei vari centri ove sorgono i nostri Istituti.
S. P.
ta offerta a Herrenalb, e esprimendo il
voto che rapporti sempre più intensi
possano unire la possente Chiesa del
Baden con la Chiesa Valdese d’Italia.
Le sue parole sono salutate da un lungo e cordiale applauso.
Particolarmente gentile con l’ospite
valdese è stato il Landes Bischof (Moderatore) del Baden, Dott. Bender che
lo ha fatto ripetutamente sedere alla
sua mensa e gli ha promesso di partecipare al prossimo Sinodo della Chiesa Valdese al quale è stato invitato dal
nostro Moderatore.
Enrico Geymet
Le famiglie Malan e Veneziani, sensibili
alla dimostrazione di solidarietà ricevuta in
occasione della dipartenza del loro caro
Giovanni Luigi Malan
ringraziano sentitamente tutte le persone le
quali, in qualsiasi modo, hanno preso parte al loro dolore.
Riaglietto di Pinerolo, 2 agosto 1956
I familiari del compianto
Giosuè Vittorio Paschetto
nell’impossibilità di farlo personalmente,
ringraziano tutti coloro che, nella dolorosa
circostanza, di presenza o per iscritto, presero parte al loro dolore.
Prarostino, 7 agosto 1956
alla sua memoria il deferente omaggio di noi tutti, © alla famiglia l’espressione della nostra viva simpatia cristiana.
La Comunità ha preso parte con
impegno alla festa del XV Agosto.
Ringraziamo tutti coloro che hanno
dato la loro preziosa collaborazione
per la buona riuscita della manifestazione; un grazie anche alla famiglia di Aldo Bleynat per la concessione della località.
Molti sono, ormai, i Prarostinesi
ritornati al paese per un breve periodo di riposo. A tutti, anche ai numerosi « villeggianti », il saluto cordiale della Chiesa Valdese.
Rodoretto
Le dimanche 24 juin, comme d'habitude, en l’absence du pasteur, le candidat Àrchimède Bertolino présidait le
culte. L’été étant enfin venu, les réunions de plein air devaient reprendre
leur place. Le 8 juin, une foule nombreuse attendait devant l’école des
Fontaines que le temps devienne meilleur. Hélas, il fallut renoncer à l’ombrage frais des bouleaux et à cause de
l’orage s’entasser dans l’école poussiéreuse. Ce fut avec une attention soutenue que l’on écouta le pasteur Pascal
développer ce verset biblique: « Vtiiis
êtes le sel de la terre ». Par son âge et
son expérience le prédicateur sut trouver les termes pour rappeler à la fidélité les nouvelles générations. Le pasteur Pascal que nous aimons revoir
chaque été dans notre bourgade des
Fontaines a encore présidé le culte du
dimanche 15 juillet. Nous le remerçions encore pour ses précieux services.
Toute la paroisse a appris avec stupeur la mort du fils de Monsieur Philibert Garrou qui quoique faisant pa.rtie de la paroisse de Prali, habite à la
Gianna et est un généreux amis de notre communauté. Le défunt avait épousé depuis peu une de nos jeunes membres d’Eglise, M.lle Eliana Tron de
Champ du Clôt. La jeune veuve ainsi
que les parents de notre ami décédé
veuillent trouver dans ces lignes l’expression de notre plus vive sympathie
et notre affection la plus fraternelle.
Fête de la Balma. C’est le 29 juillet
qu’elle a eu lieu avec le concours d’un
nombreux peuple. La montagne drapée dans son brouillard ne nous permit pas de jouir d’un grand soleil. Toutefois il faisait bon se retrouver ensemble sur l’herbe fraîche des pâturages.
Beaucoup d’estivants nous avaient rejoint et la jeunesse était compacte. Un
jeune frère de Madagascar, étudiant en
chimie, pur fruit des écoles fondées
par la mission de Paris, Mr. Gabriel
Razaka, sut avec brio nous parler de
l’oeuvre accomplie par la Mission dans
la grande île. Il nous racconta ensuite
la vie et la piété de la jeune Eglise de
Madagascar. La journée s’est terminée
par les chants et les divertissements de
la jeunesse.
Baptêmes: Tron Iolanda de Attilio
et Rita Genre à Serveil. Balma Gian
Carlo de Sergio et Léger lose à Villa
di Rodoretto.
Le poste de Samaritain de Rodoretto remercie la Société « Val Chisoney
pour son don de 10.000 L. en faveur
du matériel. Cette somme nous aidera
à acheter un nouveau brancard.
Dalla Foresta Nera
{segue dalla 2.a pag.)
Pochi sono gli Ospiti e i rappresentanti di altre Chiese a questo Sinodo e
parleranno come da noi, a più riprese.
Recherà un messaggio un rappresentante del Württemberg e parlerà a lungo, ascoltatissimo, un giovane sovrintendente della Ost-zone (zona Russa)
esponendo le gravi difficoltà che circondano la sua Chiesa.
Parlerà anche il sottoscritto e recherà il saluto della Chiesa Valdese, ringraziando l’Oberkirchenrat (l’Amministrazione) per l’ospitalità che gli è sta
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